VIAGGI "DA PAURA"



fonte http://www.turismonews.it/


Un tour nei luoghi più “infestati” della penisola. Tra affascinanti leggende, antiche tradizioni e presenze che fanno rabbrividire. Luoghi misteriosi in cui leggenda e storia si incontrano. Scettici o non scettici, tutti siamo attratti dal fascino dell’ignoto. In ogni caso, però, guardatevi le spalle: non si sa mai...




Il fantasma più famoso d’Italia è quello che dimora nel castello di Santa Severa, splendido maniero che sorge alla fine di un suggestivo viale alberato in direzione del mare, nel comune di Santa Marinella, a nord di Roma. Come nelle migliori “ghost stories”, tra i bui corridoi dell’edificio echeggerebbero voci misteriose, i mobili si muovono e vi sono apparizioni misteriose. Testimonianze di questi fenomeni sono state rese da persone che lavorano nella struttura. Il nome con cui veniva chiamata in passato (“Pyrgi”, ossia torre) rivela l’importanza acquisita dal castello del paese appartenente a nobili famiglie romane (Tiniosi e Bonaventura) ed ai monaci di San Paolo, ora sede di manifestazioni culturali e musicale e punto di forza della cittadina. Fantasmi o no, la visita alla fortezza costruita nel XII secolo sulla sabbia nera del mare etrusco è di grande suggestione. L’unico fatto inquietante di cui non si può dubitare è che, nel cortile del maniero attorno alla chiesa, gli archeologi hanno ritrovato un antico cimitero con oltre quattrocento salme sepolte tra l’800 ed il 1200. Questa necropoli potrebbe forse essere quella sorta dove, secondo la storia, Santa Severa, figlia del comandante della guarnigione romana di stanza a Centumcellae, l’odierna Civitavecchia, venne frustata a morte nel 298 d.C. insieme con i fratelli Marco e Calendino per non aver rinnegato Cristo. La sorpresa degli studiosi è arrivata quando hanno scoperto che in un sarcofago di pietra con una croce incisa sul coperchio vi era un cavaliere adagiato in ginocchio, come se si fosse mosso dopo la tumulazione. Un sepolto vivo che avrebbe tentato disperatamente di liberarsi. Chissà… Da vedere è il Museo Civico dedicato al tema del mare e della navigazione antica, che illustra, tramite reperti originali e modelli ricostruttivi, alcuni aspetti particolari della vita degli antichi “sul mare e per il mare”. Il pezzo forte è una pompa a bindolo di epoca romana.



La caccia allo spettro può proseguire al Castello della Rotta a Moncalieri, in provincia di Torino. Costruito dai Templari nel IV secolo, fu teatro di feroci scontri ed atti di sangue, uno dei quali gli avrebbe persino attribuito il nome, Rotta, che significa proprio sconfitta. Una leggenda vuole che questa disfatta sia stata quella subita da Tommaso di Savoia dai Francesi nel 1639, ma ora è diventato famoso per essere uno dei luoghi più infestati d’Italia. Specialisti ed esperti del paranormale affermano infatti che il castello sorga in una posizione “strategica”, nel punto di intersezione di due particolari linee di forza terrestre, tale da consentire il verificarsi di episodi paranormali. Numerose sono le ipotesi di apparizioni: dal fantasma di un cavaliere a cavallo che vaga con la propria testa sotto il braccio, allo spettro di un monaco mentre prega inginocchiato sul terreno, fino ad arrivare a quello di una giovane donna che si butta dalla torre: passare una notte da queste parti è davvero un’esperienza unica. Il maniero mostra agli occhi del visitatore un aspetto macabro ed oscuro. Ha una struttura possente prettamente finalizzata alla difesa, con torre di vedetta, ponte levatoio e grande cortile interno. Possiede molte sale ed una cappella.



Poppi (Arezzo) è un borgo meraviglioso e le storie di fantasmi fanno da contorno ad un luogo dove il tempo pare essersi fermato, con le sue piazzette e le viuzze fiancheggiate da portici dall’intatta atmosfera medievale. Dalla vetta del colle spicca il castello, antica residenza dei conti Guidi, in passato meta prediletta dei cavalieri dei dintorni per scontrarsi in duello. Tradizione che sembra ancora essere in auge dato che, nelle notti di luna piena, i fantasmi degli antichi guerrieri cercherebbero ancora di scalare le mura per darsi battaglia nel piazzale. Almeno così sembrano testimoniare misteriosi rumori di cozzare d’armi. Un’altra affascinante leggenda del castello è quella della sanguinaria contessa Matelda. Si narra che la nobildonna affascinante e bellissima, rimasta vedova, fosse solita ricevere nel castello i suoi numerosi amanti, scelti tra i più bei giovani del Casentino. Dopo un’unica notte di passione li uccideva facendoli precipitare in un fossato dove venivano infilzati da centinaia di lame. Finché gli abitanti del borgo, stanchi delle continue stragi, murarono viva la maliarda contessa in una torre, detta da allora “Torre dei diavoli”, divenuta poi anche il suo sepolcro. Ancor oggi lo spettro della lasciva, bellissima contessa, vestita sempre di bianco o di nero assoluti, il volto bellissimo, il corpo sinuoso, non mancherebbe di apparire occasionalmente ai visitatori del maniero, nel tentativo di ammaliare ancora. L’edificio custodisce, tra altri tesori, la Biblioteca Rilliana, che conta oltre 20.000 volumi, tra i quali incunaboli e manoscritti antichissimi.



Il castello di Montebello si trova nell’entroterra di Rimini, arroccato su di un’altura dalla quale si gode un panorama che coinvolge Marche ed Emilia Romagna. Infestato da Azzurrina, il fantasma di una bambina albina (Guendalina Malatesta): per la superstizione popolare del tempo l’albinismo veniva collegato con fattori di natura magica se non diabolica. Per questo il padre aveva deciso di non farla mai uscire di casa per proteggerla dalle dicerie e dal pregiudizio della gente. La madre tentò di colorarle i capelli con delle erbe ottenendo una leggera colorazione azzurrina. Scomparsa misteriosamente nei sotterranei del castello nella seconda metà del Trecento, il suo corpo non fu più ritrovato. Da allora si narra che il fantasma della bambina sia rimasto intrappolato nel castello e che torni a far sentire la sua eterea presenza nel solstizio d’estate di ogni lustro. Nelle visite guidate all’edificio è possibile ascoltare le registrazioni fatte nel corso degli anni, dove si sentono suoni, voci, forse il pianto ed il lamento di una bambina che chiama la mamma. Il castello conserva dei tesori tra cui una cassapanca di circa mille anni con lo schienale di legno dipinto: un mobile proveniente dall’Asia come bottino della Prima Crociata di un antenato della casa Guidi. Raffigura una donna incinta sdraiata sotto una tenda da nomadi con uno sfondo rosso sangue.



L’abbazia di San Galgano (Siena), risalente al 1218, è una struttura imponente in stile gotico ed è davvero un colpo d’occhio per chi la incontra per la prima volta, sia per l’isolamento e quindi la sacralità che emana, sia per la particolarità di non avere copertura, caratteristica che la rende ancora più affine ai templi pagani (anche se la copertura fu tolta in seguito) perchè elemento sacro in contatto con la natura circostante. Trasmette una sensazione unica per chi avesse la fortuna di fermarsi la notte. È il luogo in cui si trova la famosa spada nella roccia che alcuni studiosi identificano anche come la mitica Excalibur, la spada magica appartenuta a Re Artù.



I Castelli del Ducato di Parma e Piacenza conservano intatto il loro fascino antico. La leggenda narra che tra le mura delle fortezze si aggirino ancora oggi i fantasmi di coloro che li abitarono in passato, indossando un bianco lenzuolo o le armature con cui combatterono contro i nemici. Prima tappa di questo viaggio senza tempo è la Fortezza di Bardi. Si tratta di uno dei più notevoli esempi di architettura militare in Emilia Romagna, costruita nel IX secolo su un’altura che domina l’intera valle sottostante. Visitando l’androne, le stalle, le sale di tortura, la vecchia cucina e la piazza d’armi, si ha l’impressione che il tempo si sia davvero fermato. Il castello si presenta oggi come un’architettura complessa, che unisce all’impianto generale quattrocentesco, elementi cinquecenteschi e secenteschi che si intersecano, denunciando ciascuno la propria epoca. Ad accrescere il fascino del luogo sono le famose leggende ad esso legate. La più famosa è quella dei giovani innamorati Soleste e Moroello risalente al XV secolo. Quando questi partì in combattimento, la bella Soleste lo aspettò per giorni con trepidante impazienza. Vedendo avanzare verso il castello i vessilli avversari, presa dalla disperazione e convinta che l’amato fosse morto in battaglia, decise di togliersi la vita lanciandosi dal mastio. Moroello in realtà non era morto, ma aveva ordinato ai suoi uomini di tornare a Bardi indossando i colori del nemico come gesto di spregio. Scoperta la morte dell’amata, anch’egli si tolse la vita.



L’avventura può continuare alla Rocca Meli Lupi di Soragna. Si narra che il fantasma di Donna Cenerina (Cassandra Marinoni), moglie del Marchese Diofebo II Meli Lupi ed assassinata per motivi di interesse dal cognato, vaghi sconsolato nelle sale del castello. Con l’orecchio teso ad ogni eventuale rumore di strana provenienza, potrete visitare eleganti saloni, la camera nuziale, gallerie ed il fortino, per poi immergervi nella quiete del giardino all’inglese, con un grande albero di noce d’America, un cafe-haus e le statue in marmo di divinità mitologiche. Il castello di Soragna è a pianta quadra, con quattro torri ai lati ed una quinta al centro della facciata principale rivolta a sud, dalla torre di nord-ovest si snoda la Galleria dei Poeti che mette in comunicazione l’edificio principale con l’oratorio di S. Croce. La Rocca è citata come un esempio prezioso del primo Barocco: le sue sale, infatti, conservano inalterati gli originari mobili ed arredi, realizzati e dorati in buona parte a Venezia, che spiccano per sontuosità ed eleganza.



Un’altra interessante tappa adatta a grandi e piccini è il Castello di Montechiarugolo, che si erge sulla riva sinistra dell’Enza, al confine tra Parmense e Reggiano. Qui si racconta che viva la Fata Bema, detta anche “il fantasma gentile”. Donna bellissima ed indovina alla corte del castello, compare ogni 19 maggio a mezzanotte per ricordare il giorno in cui fu ucciso il suo amato per mano del Duca Farnese. Nel resto dell’anno, farebbe visita alle sposine prima delle nozze, dando loro saggi consigli e preparandole alla vita coniugale (ma solo se sono rimaste illibate fino al giorno delle nozze!).



Nel castello di Gropparello (Piacenza), immerso nella verdissima Val Vezzeno, sopra uno sperone di serpentino verde, a picco sul sottostante torrente, si racconta vi fosse murata, nel Duecento, una giovane sposa, Rosalia Fulgosio. Le sue origini risalgono al secolo VIII. A pianta irregolare, si mostra magnifico esempio dell’arte della fortificazione. Nel bosco circostante è stato creato il “Parco delle Fiabe”: il primo parco emotivo d’Italia. I bambini, vestiti da cavalieri ed assistiti da guide, riscoprono le tracce del passaggio di fate, folletti, elfi, druidi e streghe. Per i più grandi, nella Taverna Medievale, suggestivi banchetti.



Mete da esplorare ancora per gli affascinati dal paranormale sono il castello di San Zeno a Montagnana (Padova), antico Mastio voluto nel 1242 dal tiranno Ezzelino III da Romano, e le rovine della chiesa di Santa Maria Assunta a Settefonti (Bologna).



Stefania Maffeo



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