Zanzibar 2020




31/12/19
Finalmente ci siamo: si parte per Zanzibar!!
Si,questa volta tocca all’Africa.  Partiamo in treno da Antwerpen per Bruxelles alle 6:49, e arriviamo in Aeroporto (Zaventen),  in mezz’ora(€ 24 circa, in 2). Pochi minuti e facciamo tutto: check-in, controlli sicurezza e controllo passaporti. Siamo in anticipo: il volo parte alle 10:45,e sono ancora le 8:00.
La compagnia è la Tui (volo a/r per 2 persone, con un bagaglio da stiva, meno di 1000 €).

Il volo è diretto all’andata, e con uno scalo tecnico a Mombasa al ritorno. 
Arriviamo 20 minuti in anticipo a Zanzibar,  e appena messo piede fuori dall’aereo, ci assale una ventata di caldo afoso. 
Sbrighiamo (molto lentamente)  le procedure per il visto (bisogna compilare il foglio che vi danno in aereo, più un secondo in aeroporto): prima in fila per il controllo del passaporto e di questi fogli, poi fila per pagare (50 dollari a persona, io avevo euro, ho pagato 50€,quindi ho pagato di più!!! E solo cash ovviamente), e infine un’ultima fila per il timbro. In quasi un’ora siamo fuori, dopo aver ritirato il bagaglio. L’aeroporto è un po’ trasandato, per così dire, è piccolino. Ad aspettarci c’era il tassista mandato dall’hotel (15$),ed in poco tempo siamo arrivati al Kiponda hotel, spartano ma pulito. Siamo usciti subito cercando un posto dove bere e festeggiare il capodanno (erano le 23:45 del 31 dicembre).  Gentilmente in un hotel di fianco al nostro il portiere ci ha aperto il roofbar solo per noi e ci ha servito 2 birre safari, in modo da consentirci la visione dei fuochi artificiali!!! 
Di nuovo in strada, ci siamo fatte altre 2 birre in un locale affacciato sul mare, in un’atmosfera molto allegra, con musica e persone che ballavano. 
Dopodiché a nanna (che caldo in camera: per fortuna eravamo stanchi e abbiamo dormito subito). 

1/1/20
Colazione alle 7:00,poi alle 7:20 in taxi per l’aeroporto. Arriviamo 2 ore prima, ma non era necessario. Il terminal dei voli domestici è piccolissimo, tutto è fatto “umanamente “(check-in chiamato a voce, ritiro bagaglio, chiamata per l’imbarco),  non ci sono schermi o rulli trasportatori. 
Siamo in 3 sul piccolo aereo (12 posti)  diretto a Pemba, il volo dura mezz’ora.  Stessa cosa all’arrivo a Pemba: tutto è fatto in maniera non elettronica !!!! 
Ci attende l’auto dell’hotel, che in circa un’ora su una strada che negli ultimi 10 km diventa impossibile,arriviamo in hotel. 
Il Pemba Paradise si trova a nord di Pemba, praticamente in mezzo al nulla. Però è stato perfetto per noi: gentilissimi, con bungalow pulitissimo e bello, con spiaggia privata e piscina (mai usata, con il mare che c’è!!!!). €364 per 3 notti,  con colazione inclusa. A questa cifra abbiamo aggiunto il transfer da/per aeroporto (80$ totali). Abbiamo pranzato e cenato sempre in hotel non essendoci altre alternative: menù limitato ma buono. Suggestivo cenare sulla spiaggia. Buonissimi anche I vari cocktail: vi consiglio il “Pemba Island “!!!!
2-3/1/20 
Giornate di esclusivo relax: mare (meraviglioso),  sole, passeggiate, lettura e tanta tranquillità. 
Pemba, a differenza della vicina Zanzibar, è poco turistica, con pochissime strutture,il che ne fa la meta ideale per chi è alla ricerca di tranquillità. Anche la popolazione locale qui è diversa: più schiva e riservata, non si avvicinano mai ai turisti, come (avremo modo di scoprirlo in seguito), succede a Zanzibar, dove I venditori e/o procacciatori (i famosi Beach Boys),  non ti danno tregua. 
Peccato solo che abbiamo passato 2 notti insonni a causa di un insetto (o animale) che appena chiedevamo gli iniziava a fare un verso letteralmente assordante. 
Un’altra cosa qui a Pemba, come del resto in tutta Zanzibar bisogna adattarsi al loro stile di vita “Pole Pole”,   (piano piano): per esempio, se andate in un ristorante, e siete gli unici clienti e ordinate 2 insalate o un piatto di frutta, potreste essere fortunati nel riceverlo dopo un’ora!!! 

4/1/20
Colazione, pago l’hotel, e già alle 8:00 siamo in macchina per l’aeroporto(come già detto, un’ora il tempo per arrivare). Sbrighiamo, molto rapidamente check-in e altro (tutto semplice, nel minuscolo aeroporto). 
Alle 11:00 siamo a Zanzibar, dove ci attende l’auto dell’hotel, il Makofi, che si trova a Nungwi, 1h e 30, dove facciamo la conoscenza del sistema della polizia di Zanzibar. Fermano il nostro autista dicendogli che andava oltre i limiti,  per lasciarlo andare solamente quando lui accetta di fargli un “piccolo regalo “.
Dimenticavo: in aeroporto ho cambiato 500 € in scellini tanzaniani(120000).
L’hotel è bello, pulito e ben gestito, in un ambiente molto rilassante e familiare. 
Usciamo subito in spiaggia: che meraviglia!!!  I colori del mare sono da perdere il fiato. 
Prendo 2 lettini e un ombrellone (40000 scellini, anche se non sono che sia giusto il prezzo e che chi me li abbia dati ne era proprietario o responsabile!!!). 
Mangiamo qualcosa di “rapido “….2 ore! E via in acqua…. L’idea del pisolino svanisce appena faccio la conoscenza dei Beach Boys!!! 
Ad intervalli di 2 minuti arriva gente di continuo che vuole vendermi di tutto: escursioni, cianfrusaglie, droga (penso che le mie occhiaie di stanchezza mi diano un’aria equivoca).
Dopo una lunga e bella passeggiata torniamo in hotel. 
Ci facciamo una doccia e poi ci concediamo 2 bei Margaritas. 
Decidiamo di cenare in hotel, approfittando del buffet BBQ. 
Concludiamo la serata al Jerry’s bar, con musica dal vivo, cocktail e l’oceano di fronte: Fantastico!!!! 
5/1/20
Subito dopo la colazione, ci rechiamo subito in spiaggia, prima che si riempia e il caldo diventi insopportabile. 
Dopodiché facciamo un giro verso il villaggio di Nungwi, per acquistare qualche souvenir. 
Verso mezzogiorno, ci blocchiamo su un piccolo bar sulla spiaggia, stile “giamaicano “, molto carino, dove passiamo circa 2 ore, tra una birra, un ottimo polipo alla griglia, e qualche sigaretta,intervallate di tanto in tanto da qualche tuffo nel mare. 
Avendo letto sulla guida che c’è un parco dove si può nuotare con le tartarughe marine, decidiamo di visitarlo. Il parco si trova quasi alla fine della spiaggia, poco prima del faro, e pagando 10 dollari si può nuotare in un laghetto con una grande quantità di tartarughe marine, enormi e bellissime. 
Mentre stavamo per andare via, abbiamo fatto una bella scoperta: grazie ad una simpatica scimmietta che si era intrufolata nel parco, abbiamo saputo che proprio di fianco c’era uno zoo, lo ZANZIBAR KILOSAS CONSERVATIONS. Incuriositi siamo andati a visitarlo. Ad accoglierci un ragazzo di nome Kennedy, una persona fantastica ed appassionata del suo lavoro. Lo zoo è piccolino e non molto curato,ma non certo per colpa di chi ci lavora, ma credo per mancanza di fondi. Lo zoo è stato creato come un progetto per far capire, soprattutto ai locali, l’importanza del patrimonio faunistico di Zanzibar e il rispetto che si deve a questi animali. Non ho mai imparato tanto come nel giro del piccolo “regno” di Kennedy, una persona fantastica, che ama ciò che fa, anche se deve affrontare tante difficoltà. In pausa povero, e dove c’è molta arretratezza, conoscere una persona così fa ben sperare per il futuro di questa nazione. 
Per inciso: non ricordo quale fosse il costo del biglietto di ingresso,so solo che io e la mia ragazza prima di uscire abbiamo fatto una donazione per l’associazione, oltre ad una meritatissima mancia per lui, che, sottolineo non ha mai cercato o chiesto nulla, o provato a rifilarci qualcosa…. Anzi, una cosa l’ha chiesta, ed io sono stato ben felice di accontentarlo: una recensione su TripAdvisor dello zoo!  
Dopo un altro bagno in queste splendide e calde acque, abbiamo chiacchierato per circa un’ora con un venditore, che si è rivelato molto interessante, spiegandomi aspetti della cultura locale (mentre con un cocco che aveva trovato sulla spiaggia, mi ha creato un posacenere molto carino).
La sera, dopo 2 Margaritas a testa(!!),abbiamo mangiato dell’ottimo pesce in un ristorante italiano sulla spiaggia. 
La serata l’abbiamo conclusa in un locale, “Coccobello “, veramente molto carino, pieno di gente, dove abbiamo conosciuto molte persone, bevuto e ballato (non io, ovviamente, che sono una frana). 
Fantastica atmosfera. 

6/1/20
Dopo la colazione e I saluti, partiamo in taxi per Matenwe, dove arriviamo in 45 minuti. Abbiamo prenotato in un piccolo hotel (gli altri intorno sono lussuosi e costosi). Il Keys Bungalow è gestito da un tanzaniano, però mezzo italiano e mezzo indiano, e l’atmosfera è veramente rilassata, come lo è Matenwe,un posto tranquillo,non contaminato dal turismo. Siamo un po’ stanchi dal giorno prima,quindi non facciamo niente, a parte passeggiare. Qui c’è un unico problema: la marea!  Con il Reef che fa da barriera, il mare non è adatto a nuotate, ed in più, la presenza di moltissimi ricci di mare non rende possibile nemmeno passeggiare in acqua, a meno che non si abbiano le scarpette da mare. Pranziamo e ceniamo in hotel, dove il personale è gentile. 
Decidiamo un cambio di programma: domani lasceremo Matenwe per visitare anche Kendwa. Però prima prenoto a 25$ l’escursione all’isola di Mnemba, che tutti dicono essere stupenda. 


7/1/20
Colazione in hotel, e poi via, con il “capitano “ Alì, ed un’altra coppia, per la nostra escursione. La parte difficile è uscire dal Reef, visto il livello basso dell’acqua, ma Alì è super esperto. Ci fermiamo per fare snorkeling, ed è veramente uno spettacolo fantastico, tra coralli ed una grande varietà di pesce. Inoltre Alì ci regala l’emozione di vedere i delfini nuotare elegantemente in mare aperto, e ci fa anche truffare di corsa per poterli vedere per pochi secondi in fondo al mare.  Dopodiché ci fermiamo sul banco di sabbia vicino all’isola (la cui spiaggia non può essere toccata, essendo privata), e lì, con l’acqua a metà del corpo, passeggiamo e mangiamo della frutta squisita. Rientriamo in hotel, pago e subito ci dirigiamo verso Kendwa, al Mocco Villa hotel, prenotato il giorno prima. Altri 45 minuti di auto per arrivare.  Kendwa è un misto tra Nungwi super turistica e Matengwe. Ci sono solo hotel /villaggi, però la sera è tranquillo, però l’acqua è perfetta per fare il bagno tutto il giorno. Appena arrivati in hotel, pago, cambio i soldi (sempre nella struttura), e pranziamo. E conosciamo i simpatici camerieri: Simba , ma soprattutto Rosi, che ci aiuterà in questi giorni ad imparare lo Swahili. 
Subito dopo pranzo, ci buttiamo a mare. Mentre sono in acqua, vedo che un ragazzo si avvicina alla mia compagna, e penso subito sia l'ennesimo venditore/seduttore, cosi' ritorno sulla spiaggia. Con mia sorpresa, appena conosco il ragazzo, Benedictus è il nome, scopro che si tratta di un bravissimo ragazzo, che vuole semplicemente imparare l'inglese, e fare pratica. Stiamo con lui fino a sera, quando lui deve andare a lavorare, in un hotel di fianco al nostro, dove fa il lavapiatti (salario mensile=circa 90 € al cambio!!). Inoltre conosciamo tanti altri ragazzi, che vendono souvenir sulla spiaggia, oltre a tanti bambini. Insomma proprio una bella atmosfera! E cosa più importante: NESSUNO ha cercato di venderci qualcosa, o a chiederci favori, anzi, Ben ci regala 2 braccialetti, cosa che mi colpisce tantissimo, visto la sua situazione economica.I ragazzi apprezzano tantissimo il fatto che cerchiamo di apprendere lo swahili, anche se solo poche parole.
Dopo la cena nel ristorante dell'hotel, andiamo a bere un cocktail nell'hotel dove lavora Ben, mentre fumiamo la shisha nel roofbar dell'hotel OLISA.

8/1/20
Subito dopo colazione, tappa al mare fino a mezzogiorno. Dopodiché un po' di acquisti (souvenir), andiamo a pranzare in un ristorante nel villaggio (buono, a parte le formiche morte trovate nel chapati e nel riso).
Ritorniamo in hotel, solo per poco pero', perché alle 15:00 abbiamo appuntamento in spiaggia con il nostro nuovo amico Ben, e gli altri ragazzi che abbiamo conosciuto ieri.
Aspettiamo in particolare le 2 splendide bimbe viste il giorno prima, e a cui abbiamo comprato dei vestitini, e loro di contro ci regalano sorrisi fantastici.
Dopo cena ,torniamo nel bar dell'hotel OLISA, per passare la serata insieme a Ben, ma anche i suoi simpatici colleghi di lavoro, ed il suo titolare, libanese, che si fa chiamare "AL PACINO".
Concludiamo la serata tra le lacrime, mentre salutiamo Ben, che si era preparato anche un breve discorso in inglese: GRAZIE DI CUORE AMICO MIO!

9/1/20
Subito dopo colazione, salutiamo Rosi ed il resto dello staff del Mocco Villa Hotel, e partiamo per la nostra ultima tappa, ovvero Stone Town,dove arriviamo in 1h e 30 minuti di auto. L'hotel scelto è il Kholle House, hotel molto bello e suggestivo, nonché ricco di storia. La posizione è perfetta per visitare la città , subito dietro il lungomare di Stone Town. 
Sbrigato il check in , usciamo subito: prima cambiamo un po' di euro in scellini, pero' stavolta in banca , dove il tasso è migliore. Passeggiamo per  la città, ammirando l'OLD DISPENSARY, ed il BEIT EL-AJAB(Palazzo delle meraviglie) con le loro architetture in stile orientale, e attraversiamo l'OLD FORT, con al suo interno tantissimi negozi di souvenir.
Ci fermiamo al Museo di Freddy Mercury, creato dove era la sua casa, e dove scopriamo dettagli inediti sulla vita di questo incredibile personaggio.
Si continua la nostra visita della città, raggiungendo il suggestivo DARAJANI MARKET, un vero tripudio di odori e colori: spezie, verdure,frutta,carne,pesce (e persino uno squalo!!).
Ci fermiamo poi in un ristorante consigliatoci nel nostro hotel, per assaggiare un po' di cucina tipica; soddisfatti, ritorniamo in hotel a riposare.
La sera usciamo un po' a passeggiare, prima a gustare un gelato al MAMA MIA(gli stessi proprietari del ristorante a Nungwi), fermandoci poi a cena nel mercato serale al FORODHANI GARDENS. Una raccomandazione: per non essere "spennati" chiedete il prezzo di ciò' che ordinate sui banchi del mercato.
Ritorniamo in hotel, fermandoci pero' prima al Mercury's per una birra.

10/1/20
Facciamo un'ottima colazione nel giardino dell'hotel, dove conosciamo il simpatico e professionale Albert.
Iniziamo a fare dei giri fra i suggestivi vicoli interni di Stone Town, visitando anche l'Hammam, e il Museo della Regina (ma quest'ultimo senza entrare perché era ancora chiuso).
Ci fermiamo in un'agenzia a prenotare il tour di Nakupenda e Prison Island, per le 13:00.
Ritorniamo in hotel, sotto la pioggia, per mettere i costumi e tornare per partire in barca.
Il tour è carino (snorkeling a Nakupenda, che pero' è strapiena di turisti, quindi poco suggestiva; pero' il pranzo sull'isola è ottimo. Prison Island è più bella, secondo me, dove visitiamo le gigantesche tartarughe di terra.
Il ritorno in barca verso Stone Town, al tramonto, è molto bello, e avvistiamo diversi delfini.
La sera vediamo un concerto di musica Taarab(dove ci offrono anche del tè con degli ottimi biscotti al cocco e zenzero, Kashava).
Il concerto si prolunga , quindi per cena ci resta come unica opzione ritornare al mercato di FORODHANI.

11/01/20
Ultimo giorno a Zanzibar. Facciamo colazione presto, per poi continuare i vari giri per la città, acquistando qualche souvenir, e un anello con la Tanzanite, una pietra preziosa, di grande valore, che si trova solo in Tanzania ,nella zona del Kilimanjaro.
Tra un giro ed un altro ,ci gustiamo un bel tè su una terrazza di un hotel, proprio sul mare.
Per il pranzo stavolta optiamo per il "nostro" Mercury's, e ci gustiamo un ottimo pesce alla griglia.
Ritorniamo in hotel, dove abbiamo lasciato i bagagli (il check out lo avevamo fatto la mattina), e dove ci danno l'opportunità di rilassarci in piscina fino alle 18:00, orario stabilito per farci venire a prendere per andare in aeroporto. In maniera rapida sbrighiamo le varie formalità(dopo aver fatto il check in , bisogna passare un controllo passaporti e consegnare un foglietto dato subito dopo aver lasciato i bagagli).
Aspettiamo il nostro volo in un caldo infernale, visto che non c'è aria condizionata. Ci imbarchiamo in orario, ma partiamo con un'ora di ritardo per un problema all'aereo.
Dopo circa un'ora di volo siamo a Mombasa, dove facciamo uno scalo tecnico (nuovi controlli), per ripartire dopo circa un'ora.

Il nostro viaggio termina a Bruxelles, con profondo dispiacere per aver lasciato una terra calda, non solo dal punto di vista climatico, ma soprattutto per la gentilezza, la cordialità e i sorrisi delle persone, la vera grande attrazione di Zanzibar.


LETTURE CONSIGLIATE (i libri che ho letto durante questo viaggio):

UN INDOVINO MI DISSE - T. Terziani

VAGAMONDO 3.0. - C. Taglia

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